Recupero Crediti Stragiudiziale e Giudiziale

Le aziende hanno a disposizione numerosi strumenti per far valere il loro diritto alla riscossione di un credito. Le azioni che è possibile intraprendere sono divisibili in due grandi macro-categorie: recupero crediti stragiudiziale e recupero crediti giudiziale.

Conoscere differenze, azioni e procedure è fondamentale per agire nel modo più corretto e garantire l’incasso tempestivo di quanto dovuto.

Si definisce come recupero crediti quell’insieme di azioni svolte dal un creditore per ottenere il pagamento di un debito. Tipicamente, queste attività vengono messe in atto da un’azienda in seguito al mancato pagamento di prodotti forniti o servizi offerti da parte di un debitore, che può essere un privato o un’altra azienda.

Questa situazione, sempre spiacevole ma quasi mai irreparabile, può essere risolta attraverso due diverse strade: il recupero crediti stragiudiziale, cioè al di fuori dei gradi di giudizio, e il recupero crediti giudiziale.

 

Recupero crediti stragiudiziale: il primo passo per il recupero del credito

Il primo passo di un’attività di recupero crediti prevede sempre di intraprendere il percorso stragiudiziale. Si procede dunque attraverso alcune attività di contatto del debitore per sollecitare un immediato pagamento o concordare un piano di rientro soddisfacente. In questa fase si interviene prendendo contatto con il cliente prima telefonicamente (phone collection) e poi – se ritenuto necessario – anche per iscritto e attraverso l’esazione domiciliare, ovvero il ricorso a funzionari specializzati che si recano fisicamente presso il domicilio del debitore con l’obiettivo di concretizzare al meglio il recupero del credito.

È soprattutto in questa fase che è importante porsi in modo autorevole e deciso ma allo stesso tempo collaborativo e istituzionale, anche per preservare nel migliore dei modi la relazione tra azienda e cliente e per tutelare l’immagine aziendale.

 

Recupero crediti giudiziale: valutare e agire

Se la prima fase di recupero crediti stragiudiziale non va a buon fine e non si concretizza nel pagamento di quanto dovuto, il creditore può scegliere di procedere attivando azioni di recupero crediti giudiziale, ovvero dando avvio a un’azione legale, con lo scopo di ottenere un decreto ingiuntivo da parte del giudice che imponga al debitore il saldo del suo debito.

Prima di procedere per le vie legali, può rendersi necessario un accertamento della situazione economica e patrimoniale del debitore, per verificare l’esistenza di capitali aggredibili e/o beni pignorabili. In assenza di questi, un procedimento legale non porterebbe comunque ad alcun vantaggio economico, causando invece solo un esborso aggiuntivo e una perdita di tempo. Ecco perché le informazioni investigate sono un importante strumento nelle mani di chi sta per procedere con un’azione legale di recupero crediti.

L’iter legale può variare a seconda delle situazioni specifiche, ma in linea generale le fasi che si attraversano sono le seguenti:

  • Deposito del ricorso per l’emissione del decreto ingiuntivo
  • Emissione del decreto ingiuntivo da parte del Giudice competente e relativa notifica al debitore. Tale decreto potrà diventare esecutivo solo in seguito alla mancata opposizione entro i termini di legge (oppure nel caso in cui la domanda di opposizione venga rigettata)
  • Richiesta della formula esecutiva, in cui si richiede il documento necessario per notificare il precetto e l’atto di esecuzione al debitore.
  • Richiesta di pignoramento e apertura del procedimento esecutivo.

Quelle descritte sopra rappresentano naturalmente soltanto un sunto per sommi capi di quello che può essere un procedimento legale, che può avere numerose varianti a seconda dei casi, delle azioni intraprese e delle parti in causa. Si tratta insomma di un procedimento complesso, al quale si ricorre principalmente nei casi in cui il debito è di importo rilevante o quando il piano di rientro non è stato rispettato e non è più possibile o tollerabile una ulteriore dilazione dei termini di pagamento.

In tutti questi casi, l’assistenza di professionisti esperti in entrambe le fasi del recupero crediti è essenziale, così come è essenziale la collaborazione trai soggetti che hanno seguito la fase stragiudiziale e i soggetti che dovranno poi seguire tutte le fasi del recupero crediti giudiziale.

Fondamentale, infine, la tempestività degli interventi, sia per quanto riguarda la fase di recupero crediti stragiudiziale che per quella giudiziale. Il consiglio, in questo ambito, è quello di intervenire ove possibile entro sei mesi dalla scadenza del credito e di evitare che l’anzianità del credito superi i 18 mesi.

Se tutte queste caratteristiche vengono rispettate e si seguono le giuste procedure, le azioni di recupero crediti possono avere una buona percentuale di successo, garantendo all’azienda creditrice il pagamento di quanto dovuto.